LA MONACA DI MONZA
Una lettura performativa di grande impatto emotivo su un’opera di Testori di straordinaria bellezza. Dal carcere familiare al carcere monastico, fino al carcere penale: la storia della monaca ribelle che divenne un mito letterario.
Lo scandalo di Suor Maria Virginia, ovvero la Monaca di Monza, ha alimentato l’immaginario collettivo: accusata di aver partecipato insieme al conte Gian Paolo Osio – suo amante e padre dei loro figli – all’orribile omicidio della conversa Caterina Cassina da Meda, si difenderà dicendo di essere stata chiusa in monastero contro la sua volontà, e nel 1610, come punizione, sarà murata viva con solo un foro nella parete per ricevere aria e cibo. A liberarla, dopo tredici anni è il cardinale Federico Borromeo, colpito a tal punto da lasciarne una testimonianza scritta alla quale si ispirerà Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi.
Giovanni Testori nel 1967, dopo la pubblicazione degli atti del processo, ne riscrisse la storia, facendola diventare una delle più controverse icone femminili del suo teatro e forse voce del suo travagliato rapporto con la religione, il desiderio e l’omosessualità.
Il filo della stagione:
L’Angelo a cui suor Maria Virginia mira è un angelo a cui sparare: la religione, intesa come costruzione anaffettiva e macchina di controllo sociale, dietro la quale si nasconde una forma particolarmente indiretta e feroce dell’oppressione patriarcale. L’angelo ucciso in suor Maria Virginia è la libertà di auto-determinazione.
di Giovanni Testori
di e con Ivonne Capece
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18 settembre post spettacolo
Per info e prenotazioni
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