EDIPO A COLONO
8_18 GIUGNO
Un mito straordinario, che narra gli elementi di cui è fatta la cultura dell’uomo contemporaneo, lucidamente ne vede gli errori, i passi falsi, le trappole.
FOCUS COMPAGNIA (S)BLOCCO5
Un monologo che ricolloca le donne al fianco degli uomini nella determinazione dei grandi eventi storici, che educa a raccontare la Storia fuori dagli stereotipi di genere e mettere in discussione modelli storiografici che accettiamo per abitudine.
T’amo, o pio bove, diceva Carducci. Pio bove un corno, rispondeva Primo Levi. A 100 anni esatti dalla marcia su Roma conviene tornare con la mente alla cattiva coscienza degli italiani, al nostro culto e feticismo del Grande Capo con le Corna. Un centenario al contrario (quello che non avremmo voluto festeggiare) per guardare indietro con una lente nuova, total-pink. Non tutti si aspettano che il machismo fascista prima che nero fosse “rosa”. Una schiera di donne d’eccezione – occultate dalla storia – resero possibile la costruzione del mito di Mussolini, la sua ascesa, l’unione con la Germania, la sconfitta e la memoria postuma. Margherita Sarfatti, amante ebrea e finanziatrice, fondamentale per il colpo di stato e i primi 10 anni del regime; Edda Ciano, la figlia, chiamata “La Madre dell’Asse Roma-Berlino”, fedelissima nazi-fascista, fondamentale per l’avvicinamento dell’Italia alla Germania prima, e poi traditrice a capo della congiura per l’eliminazione di suo padre quando le cose si misero male; Clara Petacci, l’ultima donna, che non fu solo una ragazza sfortunata innamorata dell’uomo sbagliato, ma la sua consigliera antisemita durante gli anni della Repubblica Sociale, compagna nella fuga, nel furto di soldi dalla Banca d’Italia e nella morte; Rachele Mussolini, la moglie o la “sopravvissuta”, ossessionata dalle sedute spiritiche, personaggio secondario finchè il marito fu vivo ma onnipresente nelle TV e rotocalchi del dopoguerra, determinante per la costruzione di un’ Italia del “perdono” che sminuì le colpe del regime e perdonò agli italiani il proprio passato da fascisti.
Regia e interpretazione Ivonne Capece
Drammaturgia Ivonne Capece
Scene e costumi Micol Vighi
Con il contributo di Regione Emilia Romagna; Patrocinio di Comune di Bologna, Quartiere Foro Boario Forlì
In partnership con Elsinor Centro di Produzione teatrale, Aics Bologna, Atrium Cultural Route Forlì
DURATA SPETTACOLO: 60 min
PREZZI
Intero 23 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
Età consigliata + 14
PAROLE CHIAVE: storia del 900, fascismo, figure femminili
GENERE: teatro performativo; linguaggio contemporaneo; uso di tecnologie
PREZZI
Biglietto studenti (all’interno di gruppi scuola) € 9,00
Insegnanti e accompagnatori: un omaggio ogni 15 studenti
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
FOCUS COMPAGNIA (S)BLOCCO5
Un monologo che ricolloca le donne al fianco degli uomini nella determinazione dei grandi eventi storici, che educa a raccontare la Storia fuori dagli stereotipi di genere e mettere in discussione modelli storiografici che accettiamo per abitudine.
T’amo, o pio bove, diceva Carducci. Pio bove un corno, rispondeva Primo Levi. A 100 anni esatti dalla marcia su Roma conviene tornare con la mente alla cattiva coscienza degli italiani, al nostro culto e feticismo del Grande Capo con le Corna. Un centenario al contrario (quello che non avremmo voluto festeggiare) per guardare indietro con una lente nuova, total-pink. Non tutti si aspettano che il machismo fascista prima che nero fosse “rosa”. Una schiera di donne d’eccezione – occultate dalla storia – resero possibile la costruzione del mito di Mussolini, la sua ascesa, l’unione con la Germania, la sconfitta e la memoria postuma. Margherita Sarfatti, amante ebrea e finanziatrice, fondamentale per il colpo di stato e i primi 10 anni del regime; Edda Ciano, la figlia, chiamata “La Madre dell’Asse Roma-Berlino”, fedelissima nazi-fascista, fondamentale per l’avvicinamento dell’Italia alla Germania prima, e poi traditrice a capo della congiura per l’eliminazione di suo padre quando le cose si misero male; Clara Petacci, l’ultima donna, che non fu solo una ragazza sfortunata innamorata dell’uomo sbagliato, ma la sua consigliera antisemita durante gli anni della Repubblica Sociale, compagna nella fuga, nel furto di soldi dalla Banca d’Italia e nella morte; Rachele Mussolini, la moglie o la “sopravvissuta”, ossessionata dalle sedute spiritiche, personaggio secondario finchè il marito fu vivo ma onnipresente nelle TV e rotocalchi del dopoguerra, determinante per la costruzione di un’ Italia del “perdono” che sminuì le colpe del regime e perdonò agli italiani il proprio passato da fascisti.
Regia e interpretazione Ivonne Capece
Drammaturgia Ivonne Capece
Scene e costumi Micol Vighi
Con il contributo di Regione Emilia Romagna; Patrocinio di Comune di Bologna, Quartiere Foro Boario Forlì
In partnership con Elsinor Centro di Produzione teatrale, Aics Bologna, Atrium Cultural Route Forlì
DURATA SPETTACOLO: 60 min
PREZZI
Intero 23 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
Età consigliata + 14
PAROLE CHIAVE: storia del 900, fascismo, figure femminili
GENERE: teatro performativo; linguaggio contemporaneo; uso di tecnologie
PREZZI
Biglietto studenti (all’interno di gruppi scuola) € 9,00
Insegnanti e accompagnatori: un omaggio ogni 15 studenti
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
8_18 GIUGNO
Un mito straordinario, che narra gli elementi di cui è fatta la cultura dell’uomo contemporaneo, lucidamente ne vede gli errori, i passi falsi, le trappole.
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sede di Elsinor Centro di produzione teatrale d’innovazione
ORARI
9.30/13.00 – 14.00/18.00 da lunedì a venerdì
CHIUSURA ESTIVA dall’1 luglio al 25 agosto
Elsinor soc coop sociale – p.iva 07603210159
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