27, 28 aprile

animali domestici

Teatri della Plebe/Utovie Festival

gio, ven ore 20.30

27, 28 aprile

ANIMALI DOMESTICI

Teatri delle Plebe/Utovie Festival

gio, ven ore 20.30

Data spettacolo

Titolo spettacolo

Regia

Orari e Note

ATTENZIONE: SPETTACOLO SOSPESO

Causa Covid

“Avevamo diciott’anni, e cominciavamo ad amare il mondo, l’esistenza: ci hanno costretti a spararle contro” E.M.Remarque 

Animali domestici è il primo episodio di un progetto che a ritroso, a partire dal 2018, cerca di disegnare il profilo di una nazione e delle sue contraddizioni narrando  le storie di uomini alle prese con scelte tragiche nella stagione della loro innocenza.
3 Febbraio 2018. Macerata. Un giovane di 28 anni, Luca Traini, spara alcuni colpi di pistola nel centro cittadino. Nella sparatoria rimangono ferite sei persone, tutti immigrati. L’atto conclusivo è la discesa dall’auto di Traini con il tricolore legato al collo, un saluto romano e il grido “Viva l’Italia” davanti al monumento ai Caduti, prima di arrendersi alle Forze dell’Ordine. Nella sua casa vengono rinvenuti una copia del Mein Kampf e una bandiera con la croce celtica.
Da questo evento si dipanano due vicende umane che corrono parallele nella medesima giornata dove violenza e smarrimento, paure pubbliche e solitudini private si mescolano inscindibilmente e finiscono per convergere nel tragico finale.
Due capitoli di un diario privato: il tragitto di un ventottenne dalle prime luci dell’alba all’attuazione dell’atto terroristico, le tappe di un film immaginato nei minimi particolari come in un rituale “purificatorio”; il percorso di una ragazza nel vuoto assordante di una scuola dei giorni nostri. È mattina, c’è lezione di informatica, all’improvviso si spengono le luci. C’è un blackout nella scuola…

“Avevamo diciott’anni, e cominciavamo ad amare il mondo, l’esistenza: ci hanno costretti a spararle contro” E.M.Remarque 

Animali domestici è il primo episodio di un progetto che a ritroso, a partire dal 2018, cerca di disegnare il profilo di una nazione e delle sue contraddizioni narrando  le storie di uomini alle prese con scelte tragiche nella stagione della loro innocenza.
3 Febbraio 2018. Macerata. Un giovane di 28 anni, Luca Traini, spara alcuni colpi di pistola nel centro cittadino. Nella sparatoria rimangono ferite sei persone, tutti immigrati. L’atto conclusivo è la discesa dall’auto di Traini con il tricolore legato al collo, un saluto romano e il grido “Viva l’Italia” davanti al monumento ai Caduti, prima di arrendersi alle Forze dell’Ordine. Nella sua casa vengono rinvenuti una copia del Mein Kampf e una bandiera con la croce celtica.
Da questo evento si dipanano due vicende umane che corrono parallele nella medesima giornata dove violenza e smarrimento, paure pubbliche e solitudini private si mescolano inscindibilmente e finiscono per convergere nel tragico finale.
Due capitoli di un diario privato: il tragitto di un ventottenne dalle prime luci dell’alba all’attuazione dell’atto terroristico, le tappe di un film immaginato nei minimi particolari come in un rituale “purificatorio”; il percorso di una ragazza nel vuoto assordante di una scuola dei giorni nostri. È mattina, c’è lezione di informatica, all’improvviso si spengono le luci. C’è un blackout nella scuola…

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