EDIPO A COLONO
8_18 GIUGNO
Un mito straordinario, che narra gli elementi di cui è fatta la cultura dell’uomo contemporaneo, lucidamente ne vede gli errori, i passi falsi, le trappole.
“Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti. Tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra.” Questo dice Italo Calvino parlando del suo Visconte dimezzato. Quella scissione che fa di noi un campo di battaglia permanente tra possibilità realizzate e potenzialità inespresse. Quel senso di insoddisfazione permanente. Quel patire per ciò che non si è fatto, per ciò che non si è detto, per quello che ci si è lasciati sfuggire quando si aveva l’occasione. Quante polarità in noi, in tutti noi. Eppure sopravviviamo faticosamente a questa lacerazione interiore e qualsiasi sia la parte che prevale, quell’altra non soccomberà mai totalmente.
Ma cosa accadrebbe se, oltre alla nostra psiche, o anima che dir si voglia, ad essere dimezzato fosse il nostro corpo? Questo succede al Visconte Medardo di Terralba, protagonista del romanzo di Italo Calvino, spaccato in due metà da una palla di cannone. E così succede anche a Gaetano, autore di questo monologo. Un uomo che, dieci anni fa, sperimenta su di sé l’esperienza inusuale dell’essere veramente diviso in due. Per un ictus, un grave danno al suo tessuto cerebrale, improvviso e inaspettato, come una palla di cannone in pieno petto, appunto.
Uno spettacolo di narrazione e di autobiografia, realizzato da un attore di talento che a un certo punto della sua vita ha dovuto affrontare un’esperienza dolorosa. L’attore ha deciso di condividere questo suo dolore con gli altri, inserendolo nella trama esemplare del romanzo di Italo Calvino. Affiancando e intrecciando, così, ad una vicenda esemplare, la sua vicenda esemplare, si è creata un’occasione unica per parlare dell’esperienza della malattia e della disabilità, con lo sguardo lucido e a volte spietato di chi non si rassegna alla condizione di “perdita”.
Liberamente ispirato al Visconte dimezzato di Italo Calvino
Con Gaetano D’Amico e Federica Armillis
Drammaturgia Gaetano D’Amico, Annalisa Bianco
Regia Annalisa Bianco
Assistente alla regia Federica Armillis
Produzione EGUMTEATRO
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO : età consigliata + 14
PAROLE CHIAVE: Italo Calvino, autobiografico, malattia, romanzo
PREZZI
Biglietto studenti (all’interno di gruppi scuola) € 9,00
Insegnanti e accompagnatori: un omaggio ogni 15 studenti
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
“Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti. Tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra.” Questo dice Italo Calvino parlando del suo Visconte dimezzato. Quella scissione che fa di noi un campo di battaglia permanente tra possibilità realizzate e potenzialità inespresse. Quel senso di insoddisfazione permanente. Quel patire per ciò che non si è fatto, per ciò che non si è detto, per quello che ci si è lasciati sfuggire quando si aveva l’occasione. Quante polarità in noi, in tutti noi. Eppure sopravviviamo faticosamente a questa lacerazione interiore e qualsiasi sia la parte che prevale, quell’altra non soccomberà mai totalmente.
Ma cosa accadrebbe se, oltre alla nostra psiche, o anima che dir si voglia, ad essere dimezzato fosse il nostro corpo? Questo succede al Visconte Medardo di Terralba, protagonista del romanzo di Italo Calvino, spaccato in due metà da una palla di cannone. E così succede anche a Gaetano, autore di questo monologo. Un uomo che, dieci anni fa, sperimenta su di sé l’esperienza inusuale dell’essere veramente diviso in due. Per un ictus, un grave danno al suo tessuto cerebrale, improvviso e inaspettato, come una palla di cannone in pieno petto, appunto.
Uno spettacolo di narrazione e di autobiografia, realizzato da un attore di talento che a un certo punto della sua vita ha dovuto affrontare un’esperienza dolorosa. L’attore ha deciso di condividere questo suo dolore con gli altri, inserendolo nella trama esemplare del romanzo di Italo Calvino. Affiancando e intrecciando, così, ad una vicenda esemplare, la sua vicenda esemplare, si è creata un’occasione unica per parlare dell’esperienza della malattia e della disabilità, con lo sguardo lucido e a volte spietato di chi non si rassegna alla condizione di “perdita”.
Liberamente ispirato al Visconte dimezzato di Italo Calvino
Con Gaetano D’Amico e Federica Armillis
Drammaturgia Gaetano D’Amico, Annalisa Bianco
Regia Annalisa Bianco
Assistente alla regia Federica Armillis
Produzione EGUMTEATRO
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO : età consigliata + 14
PAROLE CHIAVE: Italo Calvino, autobiografico, malattia, romanzo
PREZZI
Biglietto studenti (all’interno di gruppi scuola) € 9,00
Insegnanti e accompagnatori: un omaggio ogni 15 studenti
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
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Un mito straordinario, che narra gli elementi di cui è fatta la cultura dell’uomo contemporaneo, lucidamente ne vede gli errori, i passi falsi, le trappole.
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9.30/13.00 – 14.00/18.00 da lunedì a venerdì
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