
LE RANE
2_10 FEBBRAIO
Uno spettacolo on the road tratto dalla celebre commedia di Aristofane che ripercorre Il viaggio del dio Dioniso e del suo servo per raggiungere l’aldilà e riportare in vita la Poesia.
Una riflessione sul lavoro, sulla vocazione, sui soldi, sul capitalismo, sul tempo di vita e il tempo di lavoro, sui pranzi di lavoro con se stessi, sulla disperazione.
Quanto ci definisce il lavoro? Chi siamo fuori dal lavoro? Quanto si riesce a resistere in una conversazione prima di informarsi sul mestiere svolto dalla persona con cui stiamo parlando? Queste sono alcune delle domande da cui parte il dialogo tra i due attori in scena.
Questo è lo spettacolo giusto per chi ama il proprio capo, per chi lo odia, per chi è il capo di se stesso e si ama e si odia, per chi lavora troppo, per chi lavora troppo poco, per chi sta aggiornando il curriculum, inventando lavori, per chi sta pensando di sbattere finalmente la porta e andare via.
Per la nostra generazione, i confini tra lavoro e vita sono sfumati: il nostro self è definito in buona parte dal lavoro che facciamo. E quello che facciamo, lo facciamo sempre, siamo operativi tutto il giorno, tutti i giorni. Dopo il precariato, la nuova frontiera tossica del lavoro corrisponde a uno stato continuo di autosfruttamento, difficile da riconoscere e da interrompere.
Il capo di Lorenzo Maragoni si chiama Lorenzo Maragoni. Lorenzo Maragoni pretende da Lorenzo Maragoni reperibilità assoluta: deve rispondere alle mail di lavoro anche di venerdì sera, nel mezzo di una conversazione avvenuta per caso in un bar. Lorenzo ama se stesso, ma solo come collega. Si frequenta durante il lavoro, durante pranzi o pause di lavoro, durante aperitivi di lavoro. A volte si sta simpatico, a volte meno, proprio come un collega.
Il capo di Niccolò Fettarappa si chiama Niccolò Fettarappa. Niccolò Fettarappa lascia che Niccolò Fettarappa si svegli alle undici e mezza, ma poi lo rimprovera perché lo ha lasciato dormire fino alle undici e mezza. Niccolò Fettarappa, il capo di Niccolò Fettarappa, sogna il successo, riconoscimenti e alte quotazioni in borsa. Niccolò Fettarappa, invece, rinuncerebbe volentieri a qualsiasi cosa, pur di poter continuare a dormire. Questi contrasti interni, fanno sì che l’azienda Fettarappa viva in uno stato di confusione cronica, in bilico tra febbrile ambizione e indolenza.
In scena, Niccolò e Lorenzo parlano dei loro rispettivi capi: Niccolò e Lorenzo. Ma in scena ci sono anche i rispettivi capi di Niccolò e Lorenzo: Niccolò e Lorenzo, che parlano di Niccolò e Lorenzo. Il tutto sotto la supervisione di Teresa Vila e della sua capa Teresa Vila, che pensano di essere le uniche, qui, a lavorare sul serio, e, di quello che Niccolò e Lorenzo dicono, non credono a una parola.
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Di e con Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Maragoni *in collaborazione con Teresa Vila*
Ideazione e regia Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa Sandri
In residenza artistica presso Ferrara Off APS,
Artisti selezionati tramite la chiamata pubblica OFFline.
Spettacolo finalista al bando Forever Young di Corte Ospitale
Con il sostegno di Carrozzerie N.o.t
DURATA SPETTACOLO
60 min
PREZZI
Intero Itaca 19 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
ITACA/Nuove Poetiche è uno spazio pensato per dare voce e visibilità a nuove formazioni che presentano fresche visioni e drammaturgie originali. ITACA 22/23 percorrerà con diversi appuntamenti tutta la stagione, tentando di restituire e documentare il modo di pensare-fare teatro da parte delle esordienti generazioni di artisti e le istanze di racconto del presente che emergono sempre più accanto ai linguaggi più sperimentali.
Una riflessione sul lavoro, sulla vocazione, sui soldi, sul capitalismo, sul tempo di vita e il tempo di lavoro, sui pranzi di lavoro con se stessi, sulla disperazione.
Quanto ci definisce il lavoro? Chi siamo fuori dal lavoro? Quanto si riesce a resistere in una conversazione prima di informarsi sul mestiere svolto dalla persona con cui stiamo parlando? Queste sono alcune delle domande da cui parte il dialogo tra i due attori in scena.
Questo è lo spettacolo giusto per chi ama il proprio capo, per chi lo odia, per chi è il capo di se stesso e si ama e si odia, per chi lavora troppo, per chi lavora troppo poco, per chi sta aggiornando il curriculum, inventando lavori, per chi sta pensando di sbattere finalmente la porta e andare via.
Per la nostra generazione, i confini tra lavoro e vita sono sfumati: il nostro self è definito in buona parte dal lavoro che facciamo. E quello che facciamo, lo facciamo sempre, siamo operativi tutto il giorno, tutti i giorni. Dopo il precariato, la nuova frontiera tossica del lavoro corrisponde a uno stato continuo di autosfruttamento, difficile da riconoscere e da interrompere.
Il capo di Lorenzo Maragoni si chiama Lorenzo Maragoni. Lorenzo Maragoni pretende da Lorenzo Maragoni reperibilità assoluta: deve rispondere alle mail di lavoro anche di venerdì sera, nel mezzo di una conversazione avvenuta per caso in un bar. Lorenzo ama se stesso, ma solo come collega. Si frequenta durante il lavoro, durante pranzi o pause di lavoro, durante aperitivi di lavoro. A volte si sta simpatico, a volte meno, proprio come un collega.
Il capo di Niccolò Fettarappa si chiama Niccolò Fettarappa. Niccolò Fettarappa lascia che Niccolò Fettarappa si svegli alle undici e mezza, ma poi lo rimprovera perché lo ha lasciato dormire fino alle undici e mezza. Niccolò Fettarappa, il capo di Niccolò Fettarappa, sogna il successo, riconoscimenti e alte quotazioni in borsa. Niccolò Fettarappa, invece, rinuncerebbe volentieri a qualsiasi cosa, pur di poter continuare a dormire. Questi contrasti interni, fanno sì che l’azienda Fettarappa viva in uno stato di confusione cronica, in bilico tra febbrile ambizione e indolenza.
In scena, Niccolò e Lorenzo parlano dei loro rispettivi capi: Niccolò e Lorenzo. Ma in scena ci sono anche i rispettivi capi di Niccolò e Lorenzo: Niccolò e Lorenzo, che parlano di Niccolò e Lorenzo. Il tutto sotto la supervisione di Teresa Vila e della sua capa Teresa Vila, che pensano di essere le uniche, qui, a lavorare sul serio, e, di quello che Niccolò e Lorenzo dicono, non credono a una parola.
Di e con Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Maragoni *in collaborazione con Teresa Vila*
Ideazione e regia Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa Sandri
In residenza artistica presso Ferrara Off APS,
Artisti selezionati tramite la chiamata pubblica OFFline.
Spettacolo finalista al bando Forever Young di Corte Ospitale
Con il sostegno di Carrozzerie N.o.t
DURATA SPETTACOLO
60 min
PREZZI
Intero Itaca 19 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
ITACA/Nuove Poetiche è uno spazio pensato per dare voce e visibilità a nuove formazioni che presentano fresche visioni e drammaturgie originali. ITACA 22/23 percorrerà con diversi appuntamenti tutta la stagione, tentando di restituire e documentare il modo di pensare-fare teatro da parte delle esordienti generazioni di artisti e le istanze di racconto del presente che emergono sempre più accanto ai linguaggi più sperimentali.
2_10 FEBBRAIO
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