Uno spettacolo sul potere e la politica in Italia con la brava Elena Cotugno, nei Chiostri del Teatro Fontana.
Una giovane politica ambiziosa, affascinata dalla modernità, dai social e dal consenso, accetta una sfida lanciata dal suo avversario elettorale: vivere in solitaria nella natura selvaggia, documentando tutto in diretta. L’operazione mediatica per rafforzare la propria immagine green si trasforma presto in una prova esistenziale, dove la natura diventa lo scenario di una resa dei conti interiore. Isolata dal mondo, privata di filtri e connessioni, la protagonista affronta un viaggio a ritroso nella propria coscienza politica: emergono contraddizioni, compromessi, la distanza tra ideali e realtà. Ciò che doveva essere un gesto simbolico si tramuta in un processo di disvelamento, in cui perde l’innocenza e smarrisce ogni retorica, lasciando spazio solo alla nuda ambizione.

È una formazione al contrario: dall’animale empatico all’animale politico, dove il confine tra bene comune e interesse personale si fa sempre più labile. Gianpiero Borgia, tra i registi più attivisti del teatro contemporaneo, firma una parabola civile feroce e attuale che mette in discussione il rapporto tra potere, identità e comunicazione. La protagonista è anche metafora di un’Italia alienata, iperconnessa e disillusa, che cerca una direzione tra fragilità individuali e derive collettive. Uno spettacolo che attraversa i linguaggi del presente e li restituisce con lucidità scenica, provocando una riflessione profonda sul nostro tempo.