Un mito straordinario, che narra gli elementi di cui è fatta la cultura dell’uomo contemporaneo, lucidamente ne vede gli errori, i passi falsi, le trappole.
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SPETTACOLO
Debutta in prima assoluta Černobyl’, il nuovo lavoro diretto dal regista e attore Michele Sinisi e costruito a partire dal testo di Federico Bellini, uno dei più interessanti drammaturghi della scena contemporanea nazionale: autore e coautore di numerose drammaturgie firmate per Antonio Latella in occasione di diversi festival e produttori teatrali, Bellini è stato drammaturgo e assistente alla direzione artistica alla Biennale di Venezia dal 2017 al 2020 ed è giurato all’interno della commissione del Premio Hystrio alla drammaturgia.
Michele Sinisi si addentra in una delle tragedie più pesanti del ventesimo secolo per offrire uno sguardo lucido sul presente e sulla nostra storia, una riflessione sulla vita prima e dopo Černobyl’.
Tutto inizia con un atomo di Uranio 235. L’atomo ha un nucleo che, se colpito con un neutrone, si spacca in più frammenti liberando energia. Il nucleo, spaccandosi, genera nuovi neutroni che a loro volta possono colpire il nucleo di un nuovo atomo, spaccarlo e così via all’infinito. Questa reazione a catena libera un’energia enorme, esplosiva. È così che funziona la fissione e così funzionava il reattore di Černobyl’ esploso nel 1986. Un accadimento che appartiene alla memoria di molti, di chi all’epoca era già nato e di chi questa storia se l’è sentita raccontare. Černobyl racconta un incidente che ha cambiato per sempre le nostre vite, il nostro rapporto col tempo compresso in un istante infinito, centinaia di migliaia di anni schiacciati in quella fissione. Di lì a poco cadeva il muro di Berlino, i due schieramenti opposti nella guerra fredda si aprivano ad una nuova complessità di pensiero e politica. Forse proprio da quel 26 aprile dell’86 è iniziato il viaggio verso il terzo millennio e lo sguardo su ogni presente è cambiato più di quanto non si voglia ammettere.
Lo spettacolo parte dall’incidente alla centrale per mettere in scena l’immaginario che quell’evento ha generato.
Come noto, l’esplosione avvenne nel 1986 e solo tre anni dopo assistemmo, progressivamente, alla fine dell’Unione Sovietica con l’apertura promossa da Gorbachev; il testo mette in parallelo costante questi due eventi, la scissione dell’atomo e quella dell’URSS, come fossero un unico evento storico. Con Černobyl’, credo, non è andato in frantumi soltanto il sogno russo di una perfezione tecnica non suscettibile ad errori, ma è andato probabilmente in crisi l’uomo sovietico nei suoi tratti primari, nella sua storia, e naturalmente l’idea stessa di comunismo, o socialismo reale, declinato poi in totalitarismo di ritorno. Così il testo da un lato cerca di mettere in luce i difetti di progettazione, le incurie, le negligenze che hanno portato all’esplosione del reattore; dall’altro prova a descrivere una nazione-impero che tenta in ogni modo di nascondere un fallimento che sarebbe fatale per la sua stessa credibilità. Vediamo così apparire gli spettri di Legasov, lo scienziato a cui il regime impedì di fatto di rendere note le sue ricerche sugli errori commessi nella centrale, fino a Sacharov, il premio Nobel, fisico nucleare, che esortò Gorbachev a rivelare le omissioni del potere rispetto all’incidente a tutto il popolo russo. Il tutto avviene come in un incubo rivissuto dal Direttore della Centrale Lenin di Černobyl’, Viktor Brjuchanov, il grande imputato ma anche, da un certo punto di vista, la grande vittima del meccanismo imperialista.
Assistiamo così a spettri, emanazioni, incrostazioni di personaggi che finiscono per abitare il cervello e il corpo ormai assente di Brjuchanov, il suo muoversi verso la centrale dove è stata rilevata un’esplosione che ci porta a rinnovare o a ricostruire un nuovo rapporto col tempo, dove è possibile parlare dal passato o dal futuro, indifferentemente, come se il tempo stesso fosse in qualche modo esploso.
Federico Bellini
CREDITI
di Federico Bellini
regia Michele Sinisi
con Stefano Braschi, Federica Fabiani, Giovanni Longhin, Donato Paternoster, Isabella Perego, Marco Ripoldi, Adele Tirante
scene Federico Biancalani
costumi Cloe Tommasin
disegno luci Luigi Biondi
tecnica Ornella Banfi
aiuto regia Nicolò Valandro
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale
Spettacolo inserito in abbonamento INVITO A TEATRO
Spettacolo selezionato a NEXT-Laboratorio delle Idee
Ph Marcella Foccardi
DURATA SPETTACOLO 70 MINUTI
INFO E PREZZI
PREZZI
Intero 23 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 11 €
Giovedì sera 19 €
Convenzioni 18 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a
teatroscuola@teatrofontana.it
LET'S TALK!
ATTORNO AL NUCLEO
Incontri collaterali
🔴 Venerdì 3 novembre
post spettacolo
Conversazione tra Sara Chiappori, giornalista del quotidiano La Repubblica, Federico Bellini, autore del testo e Michele Sinisi, regista dello spettacolo.
🔴 Sabato 11 novembre ore 17.30|Teatro Fontana
Ingresso gratuito su prenotazione
IL NUCLEARE TRA SCIENZA, ARTE E MEDIA
Che cos’è il nucleare? in che modo ne parlano giornali e media? come affrontare Černobyl’ a teatro?
In occasione della messa in scena di Černobyl’ il Teatro Fontana, in collaborazione con il Comitato Nucleare e Ragione, propone un talk di approfondimento e informazione sul tema a partire dalle domande raccolte dal pubblico.
Tramite questo FORM anonimo potrete dirci la vostra formulando domande, dubbi, perplessità sul nucleare e sul suo utilizzo.
Intervengono
Matteo Passoni – Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Nucleare del Politecnico di Milano
Luca Romano – fisico e direttore del progetto “L’avvocato dell’atomo”
Il cast dello spettacolo Černobyl‘
Coordina Mattia Battagion – giornalista ambientale di Will Media.
Prenotazione fortemente consigliata scrivendo a biglietteria@teatrofontana.it o telefonando al numero 02 69015733
L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali youtube di Elsinor, dell’Avvocato dell’Atomo e di Nucleare e Ragione.
L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali youtube di Elsinor, dell’Avvocato dell’Atomo e di Nucleare e Ragione.